Calcolo della provvigione

I criteri per  il calcolo della provvigione sono lasciati alla negoziazione delle parti.  Infatti, non esiste alcuna norma, nemmeno collettiva, che stabilisca minimi  provvigionali inderogabili ovvero sistemi di calcolo obbligatori. Anche la  determinazione della base su cui calcolare la provvigione ha natura pattizia. Nella prassi vi sono vari metodi di calcolo della provvigione,  idealmente distinti in sistemi a percentuale e sistemi a cifra fissa. I primi  sono i più diffusi, soprattutto per la maggiore flessibilità delle percentuali  rispetto ai mutamenti del mercato, alle variazioni dei prezzi e all’inflazione.  Di seguito si fornisce una sintetica analisi dei sistemi maggiormente  utilizzati.

1. Percentuale  fissa

La percentuale  fissa è calcolata sul valore degli affari la cui conclusione è procurata  dall’agente. La percentuale fissa può essere applicata anche a singoli articoli  o singoli clienti. Le aliquote cambiano in base ai settori (industria,  commercio, ecc), alle zone, alle tipologie merceologiche, agli usi locali ecc. e  variano dallo 0,5% al 30% e oltre.

2. Percentuale  crescente

L’aliquota  varia a seconda del valore dell’affare concluso. Per esempio, si prevedono  aliquote maggiori per vendite che superano un determinato valore. L’aliquota può  variare anche in funzione di determinati clienti ovvero del valore degli affari  raggiunto in corso d’anno.

In questo modo,  l’agente riceve una retribuzione più che proporzionale rispetto al volume  d’affari ed è incentivato a promuovere affari di valore sempre più  alto.

3. Percentuale  decrescente

È il caso  inverso del precedente. All’aumento del valore dell’affare corrisponde un  decremento dell’aliquota. Il sistema è poco diffuso in quanto disincentivante.  Si utilizza soprattutto per calcolare la provvigione su un singolo affare in  alcuni settori particolari (grandi impianti e macchinari). Il contratto deve  prevedere espressamente quando un affare deve considerarsi singolo.

4. Cifra fissa  per singole quantità di prodotto

Il sistema  della percentuale fissa è meno dinamico e non mette al riparo l’agente dalle  variazioni di prezzo. La cifra fissa, comunque, può aumentare in funzione della  quantità di prodotto venduto, avvicinandosi, in questo modo, al sistema della  percentuale crescente.

5. Sistema  misto

Si prevede una  percentuale (costante o differenziata) e premi a cifra fissa o crescente che  vengono riconosciuti all’agente quando il volume degli affari supera una  determinata quota. Il sistema misto presenta il vantaggio della flessibilità,  data dalla percentuale, e permette all’agente di beneficiare dei premi di  produzione, funzionando da incentivo alla promozione degli affari.

6. Il  sovrapprezzo

All’agente non  viene riconosciuta né una percentuale né un fisso bensì solo il sovrapprezzo,  ossia la differenza in positivo tra il prezzo fissato dal preponente e il prezzo  spuntato dall’agente. Il sistema del sovrapprezzo, però, tende a provocare un  aumento dei prezzi a discapito dell’aumento della produzione. Pertanto, il  sistema è ormai quasi in disuso.